Chi siamo

Io sono Nadia e dire chi sono non mi riesce sempre facile perché di fatto, come ognuno di noi, sono un sacco di cose insieme…

Sono donna, nata e cresciuta nella mia amata Emilia. Dai primi anni di Liceo ad oggi ho indagato la meraviglia umana percorrendo i sentieri della filosofia, della psicologia,  della sociologia, della pedagogia, della poesia e delle arti. Soprattutto ho indagato la meraviglia umana osservando ciò che accade tra le persone e ascoltando la narrazione che i protagonisti ne fanno, mettendo sempre al primo posto il mio personale (e relazionale) percorso di crescita. Alla formazione accademica ho intrecciato strumenti potenti come il cammino in natura, la meditazione, lo yoga e la biodanza e sono pronta a scoprirne altri ancora.

La danza costante con la disabilità visiva che mi accompagna da oltre trent’anni mi ha invitata – o forse costretta – a sviluppare una visione differente, ad entrare in ciò che non è visibile e ovvio, ad osservare e ascoltare ciò che accade dentro e fuori di me, con altri occhi.

E cercando cercando, mi sono resa conto che nessun essere umano è solo quel che mostra e a volte la mia vita interiore (e chissà forse anche la vostra?) è più simile ad una vivace riunione di condominio o ad un palco scenico gremito di personaggi, piuttosto che ad un panorama lineare di pianura. E questo, anche se potrebbe non rassicurarci sulle prime, è la nostra ricchezza più grande, tutta da scoprire e valorizzare.

disegno di Nadia Luppi. disegno di una donna con veste lunga tutta bianca su fondo colorato. circondata di colori. immagine in pagina chi sono.

Mi sono specializzata in tecniche di Counseling per potermi avvicinare con sempre maggiore cura, attenzione e competenza al mondo dell’altro, con lo scopo di accompagnare chi lo desidera attraverso il cambiamento che è la sola costante della nostra esistenza. Non ambisco ad insegnare qualcosa ma solo ad affiancare chi lo desidera nel percorso di ricerca di una nuova visione di sé stessa/o e del proprio vivere, che sia il più possibile corrispondente al proprio sentire.

Parallelamente la vita mi ha portato ad occuparmi con passione dei temi legati all’inclusione sociale della disabilità e alle sfide connesse con la diversità che tanto ci spaventa ma che è – così dentro così fuori – una grande risorsa. Ed eccomi allora a curare progetti di benessere, crescita e formazione a beneficio delle persone con disabilità e di chi si prende cura degli altri, a contribuire alla formazione di operatori di settore capaci di includere la diversità nei propri progetti, a formare team leader e manager che sappiano ascoltare e valorizzare le diversità presenti nella squadra di lavoro, a creare eventi capaci di sensibilizzare, divertire, fare riflettere su quanto ancora non conosciamo di noi e del mondo. Se c’è un’immagine che sento rappresentare me e il mio fare è quella del ponte. Il ponte che collega saperi diversi e mondi all’apparenza distanti. Il ponte che collega lo sguardo esteriore con quello più introspettivo. Il ponte che sa mettere in contatto persone che hanno qualcosa da condividere, il ponte che è metafora della relazione nel suo significato più ricco e simbolico.