Giovedì 27 e Venerdì 28 presso le aule di ISCOM e grazie ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, circa 20 professionisti modenesi del settore turistico si sono messi in gioco per conoscere più da vicino le necessità di chi viaggia con una disabilità visiva e per ideare nuove strategie per fare di Modena una meta davvero inclusiva.
Ho avuto l’onore di condurre questa formazione perché invitata da Modenatur, realtà chiave dell’offerta turistica che ruota intorno alla Ghirlandina, e dopo varie ipotesi, ci siamo ritrovati a vivere questo percorso dentro ad un’aula dove si impara a cucinare… Noi abbiamo imparato a conoscere gli ingredienti ma anche i tempi e le modalità di preparazione delle iniziative inclusive.
“Le ore sono volate via” come hanno detto i partecipanti, tra esperienze immersive, momenti di lezione frontale e spazi di dibattito e confronto. Abbiamo affrontato questioni come la comunicazione multicanale, la dimensione relazionale dello spazio e del tempo, la gestione inclusiva dei tempi di esplorazione e la necessità di rendere accessibili e inclusive le esperienze culturali.
Chi mi conosce sa quanto amo la mia città, quanto amo l’idea che possano arrivare persone da tutto il mondo per visitarne le meraviglie e quanto voglio che anche chi non vede o vede poco possa sentirsi a casa tra monumenti e bellezze locali. Per questo mi sono impegnata tanto per tanti anni e ho condotto questo corso con la consapevolezza di una immensa responsabilità.
E ora che il tempo di aula è finito, non mi resta che restare a disposizione dei corsisti e delle idee che hanno già avuto per condividere la bellezza modenese in senso più ampio.
Mianimano la gratitudine e la speranza di poter continuare a informare e formare su questi e su altri temi di bellezza… Perché non so se la bellezza salverà il mondo, ma sicuramente salva me ogni giorno.

