Progetto di informazione sulla Disabilità visiva e di Educazione Relazionale e Affettiva dedicato alle Classi di Scuole Primarie
Sono Counselor Dinamico-Relazionale, Laureata in Filosofia e in Scienze dell’Educazione, mi occupo da vent’anni di inclusione sociale della diversità in termini di comunicazione, progettazione e azioni politiche. A partire dal mio vissuto personale di persona con disabilità visiva, ho potuto conoscere e approfondire le dinamiche fisiche, psicologiche, relazionali e sociali collegate alla disabilità e al rischio di esclusione e di discriminazione. Dopo essermi riappacificata con me stessa e con il mio destino ho scelto di dedicare la mia vita ad informare, sensibilizzare e educare piccoli e grandi ad una visione più inclusiva delle relazioni e della società.
In questo la disabilità visiva che porto con me anche in aula mi è di grande aiuto perché diventa un terreno di scoperta, di gioco, di interazione inedita per i bambini. Si tratta di un limite che porta con sé un cambio di sguardo, un potenziale ribaltamento della prospettiva in cui ci muoviamo.
In quest’ottica la relazione d’aiuto diventa una possibilità in più per mettersi in gioco nella relazione e per fare focus sul sentire, sulle emozioni – paura e rabbia in primis – che vorremmo dimenticare e che in realtà ci aiutano a crescere.
Nell’attività coinvolgo anche altre persone con Disabilità Visiva in modo da offrire ai bambini un doppio esempio di vita e di situazione, per meglio stimolarli a comprendere la varietà estrema delle condizioni che si possono presentare.
Metodologia:
- Giochi di ruolo, attività corporee di relazione e di coordinazione nello spazio, giochi di squadra;
- Alternanza tra momenti di attività e pratiche del Cerchio per la condivisione;
- Alternanza tra uso della parola e silenzio;
- Simulazione con bende e occhialini speciali delle diverse condizioni di disabilità visiva.
Ipotesi di Azione
Si possono programmare tre incontri da un’ora e mezzo ciascuna.
Prima degli incontri è auspicabile incontrare gli insegnanti in modo da avere un ritratto il più possibile completo e dettagliato della classe, delle eventuali necessità particolari (disabilità, babmini stranieri etc)
1 incontro:
- Presentazione degli esperti,
- Attività di ice breaking,
- Presentazione della tematica della disabilità visiva
- Primi giochi di simulazione
2 incontro: Io – Tu
- Lo specchio, io e l’altro: chi sono come mi vedo?
- Il singolo, la squadra, l’obbiettivo comune e l’aiuto reciproco;
3 Incontro: insieme nel mondo
- Come scoprire il mondo con le mani e gli altri sensi?
- Come giocare insieme ed aiutarsi?
- Cooperazione e non competizione
La struttura morbida e flessibile del progetto può essere adattata alle esigenze specifiche di ogni classe, a seconda dei bisogni formativi di alunni con disabilità o altre caratteristiche, delle sfide relazionali ed emotive del gruppo classe, degli argomenti didattici in corso di trattazione.
Per info contattatemi via e-mail o al cell: 340 4933914