Guardami dentro
dove tremo
come foglia al vento.
Abbi cura della pelle,
e nel vuoto
vola oltre le farfalle.
Valica l’evidente
irruzione di senso,
con tatto indulgente.
Culla il mio abisso
e amami ancora
anche mentre mi eclisso.
Nota: Questa poesia – già in embrione da qualche mese – ha trovato la sua strada per nascere come la leggete dopo che i miei occhi e le mie mani hanno “visto” la statua (fotografata qui) scolpita dall’artista Luigi Faggioli. L’incontro con il Maestro Faggioli per me è stato uno degli incontri magici di un weekend di trekking sull’Appennino Bolognese.
Faggioli mi ha raccontato di come per lui l’essenza della vita è racchiusa in tre concetti: Bellezza, Armonia e Amore. Ciò che ha commosso più di tutto il mio cuore è stato toccare la ferita così elegantemente abitata e indossata da questa donna stupenda. “La prima cosa che vediamo sono le sue forme – ha raccontato Faggioli – ma tocca il suo volto e scoprirai qualcosa di più che spesso se ci fermiamo all’apparenza, non possiamo vedere”.
Grazie Maestro Luigi Faggioli,
grazie boschi,
grazie Alessandro per avereatteso e condiviso.
Per ascoltare la poesia letta dalla mia voce: